A chi....
Auguro un 2011 Fantastico!
Luoghi inviolabili della mente, dove in alcuni momenti della tua vita ritrovi le motivazioni per reagire positivamente a qualunque "avversità". Scoprire cosa è celato lì e "tirarlo fuori", questo è ciò che sento il bisogno di fare in questo "spazio"
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seahorse
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08:09
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Cosa andiamo o meglio vado cercando nella vita? Una domanda che mi accompagna da molti, davvero molti, anni. Un tempo ero convinto di aver trovato la risposta: cercavo la serenità.
Non la felicità, la serenità. Volevo essere sereno, tranquillo, soddisfatto. La serenità, in fondo, è proprio questo: soddisfazione. A trecentosessanta gradi. Da un pò di tempo mi sono reso conto che è una risposta solo parziale. Il cosa vado cercando implica, anche, il senso del vivere. Il perchè della vita. Il perchè sono qui, in questo momento e non in un altro e via via "elencando". Molti rispondono seraficamente "beati" che il senso della vita è vivere e basta. Ultimamente mi capita di pensare che questa spiegazione può andar bene per una pianta, per una roccia. Ma per un umano? A me non basta pensare che vivo per vivere. Perchè penso? Perchè parlo? Perchè mi muovo, mi ammalo, rido o piango? A cosa serve tutto questo, in previsione di uno spazio temporale limitato, quello della vita, in cui concentrare il meglio? E poi a che fine concentrare il meglio in poco tempo? Perchè? Cosa rende migliori e, poi, a che serve essere migliori?
Temo non ci siano che risposte parziali, a questi interrogativi. Ognuno di noi ha le sue.
Ognuno di noi ha teorie ed esperienze da cui ha tratto insegnamenti che sono chiavi di lettura dell’esistenza propria e, talvolta, anche degli altri. A me sembra di non avere alcuna chiave interpretativa, in questo momento. Il che, devo confessarlo, a volte mi getta un pò nello sconforto. Si, lo so che forse sarebbe meglio pensare di meno, ma è davvero quella "del pensiero" un’attività alla quale per ora non riesco a rinunciare.
Ho provato anche con pesanti attività manuali, ma i pensieri continuano a saltellarmi allegramente intorno. Credo che prenderò la decisione, fra un pò, di lasciare il senso della vita nel cassetto degli arcani misteri dell’universo. Forse, in fondo, è lì che deve stare, più che nella mia angusta testa. Il nostro piccolo cervello non è fatto per contenere grandi domande o per trovare "certe risposte". L’onnipotenza e l’onniscenza sono pericolose tentazioni, per gli umani, ed il Principale, che è saggio e preveggente, ha fatto in modo che ci mancassero di un soffio entrambe.
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seahorse
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08:15
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...giornata serena e decisamente estiva. Qui si sente quasi il profumo del mare, in certe giornate.
Non è molto lontano, il mare, almeno in linea d’aria. E’ da un po' di tempo che non ci vado, al mare. Non sono il tipo a cui piaccia “spalmarsi” sulla spiaggia immobile come una salma, oltretutto non posso prendere nemmeno il sole.
Mi piace, però, passeggiare sul bagnasciuga, respirare l’aria salmastra, farmi incantare dai colori e dai riflessi della superficie marina. Soprattutto di mattina presto e verso il tramonto.
Come l'ultima volta... E’ stato bello passeggiare in riva al mare, mentre il pomeriggio avanzava lentamente. Ricordo tantissimi gabbiani che facevano la spola tra la riva e la spiaggia.
C’erano pochissime persone, anche perchè era settembre inoltrato. E’ stata una sensazione magnifica.
E’ stato bello sentire gli spruzzi d’acqua marina sul viso e sentire l’odore del mare.
Frugare tra la sabbia in cerca di gusci di conchiglie sepolti. Lasciare andare i pensieri come si lascia andare, al vento, un foglio leggero di carta. A me il mare piace per contemplare la sua distesa che sembra infinita, per le suggestioni che sa dare, per i ricordi, i colori, gli odori.
Quando guardo il mare mi viene alla mente spesso l’Odissea, Ulisse, il viaggio infinito dell’uomo dentro se stesso e fuori dei suoi confini.
La ricerca che sembra non aver mai fine né riposo. Questo agognare eternamente ad orizzonti diversi, perchè è “altrove” che c’è quel che si cerca.
E dopo aver raggiunto quell’”altrove” ce n’è sempre un altro ed un altro ancora.
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seahorse
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07:48
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... ogni viaggio sia una "cosa nuova", includa un cambiamento nelle nostre abitudini... un adattamento.
Forse è questo che mette paura, il più delle volte. Paura di ritrovarsi magari al "ritorno" con la stessa domanda irrisolta dell’inizio: che senso avrà questo viaggio, troverò qualcosa di cambiato al mio ritorno?
L’unica cosa che posso dire di aver capito è che viaggiare è un aspettare "dinamico", aspettare di capire i luoghi, le persone, di leggere i segni, di essere accolti, di vedere, di partire, di tornare... di restare.
Aspettare che qualcosa succeda anche se tu non lo volevi. Anche senza di te.
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seahorse
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16:11
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Etichette: cambiamento, lifestyle, viaggi
Lentamente emergo dal buio della notte, a tratti illuminato dalla fioca luce dei sogni.
Percepisco la luce attraverso le palpebre ancora chiuse.... vedo un mondo tutto rosso ed in questo ripercorro l'itinerario dei sogni ormai "andati" insieme alla notte appena trascorsa.
Lentamente le apro e guardo il soffitto bianco "animato" da strisce che si muovono in sincronia con le foglie degli alberi aldilà delle persiane chiuse.
Ed è proprio questo gioco di luce che invade quei pochi metri quadri di intimità, che mi fa pensare alla natura come una bimba viziata che si diverte a scarabocchiare, anzichè disegnare, creando variegate geometrie.
La sveglia mi ricorda che.... è ora!!! Sì, è ora di alzarsi e stendere fuori i sogni della notte bagnati da alcune lacrime di rimpianto... d'addio.
Cavolo! Si ricominciaaaa! UFFFF!!
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seahorse
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07:52
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Etichette: desideri sogni, natura
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seahorse
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13:36
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... sono parte di noi, di ciò che siamo.
A volte sono così prorompenti da non permetterci neppure di respirare.
Ci sono dolori che a volte tornano e sembrano vivi, reali.
Ma poi c'è la gioia, la gioia dei sorrisi, di quei ricordi che ci fanno capire sempre quanto è bella la vita!
Nulla va cancellato, bisogna solo imparare a convivere con tutti i nostri pezzi di vita!
Le madri sono tormentate dal "complesso di Mastro Lindo” che le rende ossessionate dalla pulizia; e dal “complesso dell’Uomo Plasmon” che le fa fissate sulla salute fisica del figlio.
I padri hanno il “complesso del Padreterno” che li fa ritenere perfetti, infallibili.
I ragazzi hanno il “complesso di Dumbo”: il complesso delle orecchie a sventola, come Dumbo, l'elefantino con le orecchie sproporzionate.
Non basta. C'è chi è vittima del “complesso del monumento”, del “complesso della vetrina”, del “complesso della visibilità" per cui fa un dramma se non è visto, salutato, ossequiato.
C'è chi ha il “complesso del sorpasso” ("devo fare carriera!'); chi quello dell'assedio ('tutti ce l'hanno con me!"); chi quello dell'ombrello (la pioggia è ancora all'equatore e già se la sente sui capelli).
Vi sono sacerdoti che hanno il “complesso del reverendo” (o è un refuso di quello del Padreterno mancato???) che li porta a credere di essere persone diverse da quelle dei comuni mortali...
Diamo una scrollata a tutti i nostri "grovigli mentali", e godiamoci la vita!
Potremmo già quasi esser in "paradiso", e invece facciamo di tutto per costruirci l'inferno!
(from the net)
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seahorse
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08:50
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Ogni persona che entra nella nostra vita ha sempre una ragione ed un compito da svolgere in essa: quella di darci una "lezione di vita"... lasciarci qualcosa nel bene e nel male.
Una volta che questa persona andrà via dalla nostra vita, in un modo o nell'altro, vorrà dire che il suo compito è terminato... ma il nostro compito è di imparare "la lezione", sempre...
e dura una vita.
"Se dai a un uomo un pesce lo sfamerai per un giorno, se gli insegni a pescare lo sfamerai per tutta la vita"
Kuang-Tsen
Questa frase, su cui sono "inciampato" in giro per la rete, secondo me spiega molto bene l'importanza di avere delle capacità che ci assicurino la possibilità di essere autonomi e indipendenti durante la nostra vita.
Ma soprattutto dovrebbe far riflettere sulla cura, nonostante le difficoltà che si incontrano, che si deve mettere nel cercare di rendere autonomi e responsabili i figli. Per fare questo a volte si dovrà reprimere quell'istinto protettivo innato, specialmente nelle "Mamme", facendo crescere in loro la fiducia nelle loro capacità e la sicurezza in se stessi, in modo da camminare da soli, fiduciosi per il mondo...
Perchè i genitori... le famiglie e la scuola non riescono più a insegnare ai ragazzi i valori più importanti nella vita?
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seahorse
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12:33
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Leggo cose molto belle, più o meno profonde, scritte da persone che conosco virtualmente qui, o da perfetti anonimi nei loro blog "around the net". E mi rendo conto di come sia forte questo bisogno di scrivere, di volare con la fantasia, di trasformare la realtà, scomporla, reinventarla o semplicemente accettarla.
Perchè la scrittura è un mezzo straordinario per conoscersi di più ... Fermare istanti, emozioni, ricordi e condividerli con chi, pur non conoscendoci, può gioire delle nostre emozioni. Condividere con se stessi e con gli altri un pezzetto di sé... del proprio mondo e a volte anche delle proprie paure.
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seahorse
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08:39
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Oggi mi sento così... sento dentro la mia anima che ride. Sento quella leggera inquetudine... quella trepidante emozione che provo ogni volta che devo affrontare qualcosa di "nuovo".
Non sapere dove si potrà arrivare nè essere tanto sicuri del come, ma con la certezza interiore di volerci "provare" di rimettere in discussione tutto e non tutti, ma solo se stesso.
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seahorse
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09:54
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La paura c’è, ma è un’emozione che deve essere governata: fra la paura e il panico c’è solo un sottile diaframma, un confine che un navigatore solitario non deve mai oltrepassare. Quindi, già prima di abbandonare la riva, le tensioni devono essere metabolizzate, si deve essere certi che qualunque cosa accadrà la si farà franca.
Si deve - insomma - credere in se stessi, nei mezzi che hai a disposizione, nelle tue intuizioni, nella voglia di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Qualche volta lo sconforto ti aggredisce, per batterlo è necessario armarsi di fierezza e umiltà.
Attimi infiniti, nei quali si pensa di essere a limite.
In questi frangenti è fondamentale sapere di essere fisicamente e psicologicamente fortissimi.
Per viaggiare da soli fra le onde degli oceani, si deve pensare positivo, sradicare al primo accenno i germogli di pessimismo che qualche volta si fanno capolino nei meandri più remoti dell’anima, smuovere i sentimenti, far leva sulle motivazioni che ti hanno messo su questa barca.
(Gaetano Mura navigatore solitario)
Perché, fondamentale principio evolutivo nella grande traversata della nostra vita, si sa che alla fine il rischio più grande di tutti è non prendersi rischi.
(questo lo dico io)
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seahorse
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10:16
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